Strategie anti colesterolo: per ridurlo conta anche l’ora in cui si mangia
Se si parla di dieta e colesterolo di solito si pensa ai cibi da evitare, raramente a quelli con un ruolo positivo e quasi mai ai tempi di consumo. Eppure anche questi contano. Lo conferma uno studio condotto a Taiwan e recentemente pubblicato on line su Nutrition, Metabolism & Cardiovascular Diseases. In questa ricerca sono stati valutati i consumi alimentari e i livelli di lipidi nel sangue di oltre 1200 adulti. I ricercatori hanno calcolato che spostando il consumo di 100 chilocalorie dalla tarda serata all’ora di pranzo, il colesterolo Ldl (quello «cattivo») risultava più basso, sia pure non di molto. Ma se le 100 chilocalorie provenivano esclusivamente da grassi, la riduzione del colesterolo diventava più significativa.
Le conferme
«Questo studio viene ad aggiungersi a osservazioni precedenti» commenta Massimo Federici, direttore del Centro Aterosclerosi del Policlinico Tor Vergata a Roma «del resto la produzione di colesterolo tende ad aumentare di notte e, sempre nelle stesse ore e si è anche osservato, su modelli animali, che l’ assorbimento del colesterolo dagli alimenti risulta maggiore». Anche per quanto riguarda la dieta ci sono, oltre alla conferma delle indicazioni di sempre, elementi di novità, che arrivano dall’American College of Cardiology e dall’American Heart Association. Restano uguali gli alimenti da privilegiare: verdura, frutta, cereali integrali, legumi, fonti proteiche salutari (latte e derivati a basso contenuto di grassi, pollame con pochi grassi, pesce e frutta secca oleosa). Fra i cibi da limitare primi fra tutti: dolci, bibite zuccherate e carni rosse.