Microcitoma polmonare e cancro al seno triplo-negativo, approvata cura che frena i tumori più aggressivi
Diminuisce il rischio di morte e aumenta la sopravvivenza per i pazienti che soffrono di due tumori particolarmente aggressivi: il microcitoma, o carcinoma polmonare a piccole cellule, e il cancro al seno triplo negativo. Grazie all’utilizzo di un nuovo farmaco immunoterapico, recentemente approvato anche in Italia, in combinazione con la chemioterapia, migliorano le opzioni di cura a disposizione contro queste neoplasie che si sviluppano rapidamente e che, quando arrivano in fase avanzata e metastatica, sono molto difficili da trattare.
Microcitoma, un nuovo standard di cura
Il microcitoma, o carcinoma polmonare a piccole cellule, rappresenta circa un quinto dei casi di cancro ai polmoni scoperti ogni anno: in Italia sono state circa 8mila le nuove diagnosi nel 2019. «È particolarmente aggressivo e si sviluppa rapidamente e nei due terzi dei pazienti la malattia è già estesa e metastatica quando il tumore viene scoperto — spiega Cesare Gridelli, direttore del Dipartimento di Onco-ematologia dell’Azienda Ospedaliera Moscati di Avellino —. Quindi la maggior parte delle volte non si riesce a intervenire a livello chirurgico e la patologia viene generalmente trattata con chemioterapia e radioterapia. Per la prima volta con atezolizumab in associazione a chemioterapia possiamo proporre al paziente un’immunoterapia che ha dimostrato di essere efficace in termini di aumento della sopravvivenza anche nel microcitoma. Dopo anni in cui l’unica opzione era rappresentata dalla chemioterapia, oggi questa combinazione è il nuovo standard di cura nella malattia estesa. Si tratta di un passo avanti molto significativo, tanto più che il microcitoma è stato sempre resistente alle varie terapie innovative che negli anni scorsi sono state introdotte per altri tipi di cancro ai polmoni».