È diritto di ogni bambino potere godere appieno della propria età. Anche – anzi, soprattutto – se si trova a combattere con una grave malattia. Una circostanza eccezionale, a volte violenta, che lo astrae dalla sua vita di ogni giorno, in particolare dalla dimensione del gioco e della creatività proprie del suo essere bambino, di cui invece avrebbe particolare bisogno per affrontare dolore, solitudine, incertezza, isolamento. Per di più in un ambiente estraneo come l’ospedale. In nome di questo diritto fondamentale dei bambini, due visionari come Cinzia Favara, psicoterapeuta e arteterapeuta, e il marito Emilio Randazzo, «architetto-terapeuta», come lui stesso si definisce scherzosamente, hanno messo in moto un progetto all’avanguardia per ribaltare gli elementi di una situazione negativa extra-ordinaria come è appunto la malattia oncologica pediatrica.
Tecnologie all’avanguardia
Forti ciascuno della propria professione e, insieme, dell’esperienza più che ventennale della loro LAD Onlus, operativa presso il reparto di Oncologia Pediatrica del Policlinico di Catania, Cinzia ed Emilio hanno pensato quindi a una grande «casa» dove i bambini malati non ospedalizzati possano vivere esperienze positivamente eccezionali durante la malattia. Per combatterla non solo con le medicine, ma anche con lo stupore e la meraviglia, magari scoprendo potenzialità, passioni e persino talenti. Non a caso hanno scelto di chiamarla WonderLAD e di costruirla con materiali e tecnologie all’avanguardia nel campo della bio-architettura, «per ottenere – come spiega Emilio, direttore di LAD – comfort, salubrità degli ambienti e prestazioni energetiche di massimo livello, sublimando lo scopo sociale dell’architettura». Che si mette così al servizio dei piccoli ospiti della struttura, rendendo WonderLAD «un luogo di opportunità e scoperta attraverso l’arte e la creatività, che – come spiega Cinzia, presidente di LAD – permettono ai piccoli pazienti di restare in contatto con le parti sane e belle della loro identità di bambini».