Archive for June 30, 2019

«Ho 25 anni e soffro di mal di testa costante: che esami dovrei fare?»

Pubblichiamo la domanda inviata da una lettrice al forum Mal di testa e la risposta data da Florindo d’Onofrio, membro del Direttivo nazionale ANIRCEF (Associazione Neurologica Italiana per la Ricerca sulle Cefalee) e neurologo presso il Centro cefalee «S.G. Moscati» di Avellino.

Sono una ragazza di 25 anni e sono tre anni che soffro di cefalea. Ho effettuato due anni fa una visita neurologica, a mio avviso poco dettagliata (non ho effettuato nessun esame del sangue o strumentale). Mi è stata diagnosticata una cefalea di tipo tensivo con terapia a base di amitriptilina in gocce. Ho seguito questa cura per questi anni e sotto farmaco sono stata meglio, anche se in sottofondo il mal di testa c’è sempre stato. Più o meno ogni anno ho cercato di smettere con il farmaco perché mi sentivo meglio, ma il mal di testa si è sempre ripresentato. Ad oggi è un mese che ho ripreso le gocce ma la cefalea non migliora. Ho senso di orecchie tappate, la mia cefalea si diffonde in tutto il cranio, la mattina è più forte, a volte migliora nel corso della giornata a volte peggiora (soprattutto nel weekend) quando peggiora diventa pulsante (e mi viene un vero e proprio attacco). Dall’otorinolaringoiatra sono stata e mi è stato detto che l’unico problema presente oltre a una leggera sinusite è che le mie orecchie compensano male. Ho pensato di fare le analisi del sangue e una risonanza per tranquillizzarmi. Sono ignorante in materia, dovrei fare una risonanza magnetica dell’encefalo o del tronco encefalico per poi tornare dal neurologo? Grazie dei consigli.
Camilla

«Prima colazione a buffet in hotel, tentazione infinita: come regolarsi?»

Pubblichiamo due domande inviate da una lettrice al forum Nutrizione e le risposte date da Andrea Ghiselli, dirigente di ricerca del Centro di Ricerca CREA – Alimenti e nutrizione e Presidente della Società Italiana di Scienze dell’Alimentazione.

DOMANDA 1
Gentile dottore, le chiedo lumi sulla colazione a buffet in hotel. Sono un mix tra ortoressia e golosità e di fronte allo sterminato ben di Dio del buffet mi sarei organizzata cosi: 150 g pane segale integrale, 1 burro monoporzione da hotel, 1 marmellata vasetto monoporzione da hotel, 1 vasetto yogurt alla frutta, cappuccino senza zucchero, 1 bicchiere succo di arancia (non fresco), 1 uovo sodo (solo albume). Rinuncia stoica all’offerta di pasticceria locale. Dopodiché nuotate nell’acqua ancora ghiacciata della Sardegna, moderata/scarsa attività fisica, ozio da ombrellone, pranzo leggero e cena a buffet e lì talvolta il dolcetto ci scappa – ieri sera cannolo siciliano, come resistere?… Sono alta 1.70, età 55 e peso 63/64, pratico attività sportiva quotidianamente: tennis, pesi, yoga e running. Che ne pensa? Grazie mille!
Elisabetta

Sto bene? Farsi il «check-up» a casa è possibile: con questi sette test

Pubblichiamo in anteprima una parte dell’articolo del numero del Corriere Salute in edicola gratis giovedì che parla di alcuni semplici test da fare in casa per capire quale è il nostro stato di forma fisica. Non servono oggetti e apparecchi strani ma solo ciò che abbiamo in casa: c’è il test della sedia, del pupazzo, del girovita. Possono essere utili per decidere se è opportuno rivolgersi al medico se qualche «valore» è alterato, perché da soli sono indicativi ma non esaustivi.
Potete leggere l’articolo integrale sul numero in edicola gratis giovedì 27 giugno oppure in Pdf sulla Digital Edition del Corriere della Sera.

Ci sono diversi modi per tenere sotto controllo la propria salute e spesso richiedono esami del sangue o indagini strumentali talvolta molto sofisticare. Ma ci sono anche strategie molto semplici e assolutamente gratuiti che ci permettono di farci un’idea di come stiamo. Fra questi possono essere inseriti quelli che vengono illustrati in queste pagine, che abbiamo verificato insieme a degli esperti, e che sono accomunati dal fatto di poter essere eseguiti comodamente in casa, sempre senza dimenticare che nessuno di essi può e deve mai sostituire una consulenza medica.

Come gestire le ondate di caldo che mettono a dura prova cuore e cervello

Pubblichiamo in anteprima una parte dell’articolo di apertura del dossier del numero del Corriere Salute in edicola gratis giovedì che parla di quanto le ondate di caldo facciano soffrire: +36% l’aumento della mortalità registrato in Italia nell’estate del 2003. L’analisi delle categorie più a rischio e gli organi in sofferenza, come cuore, cervello ma anche polmoni, perché d’estate i reparti di ospedale sono pieni di casi di broncopolmonite.
Potete leggere l’articolo integrale sul numero in edicola gratis giovedì 27 giugno oppure in Pdf sulla Digital Edition del Corriere della Sera.

Ondate di calore anomalo anche fuori stagione, estati sempre più secche, l’umidità che sale in città mentre la colonnina di mercurio non dà tregua. Benvenuti nella nuova normalità, come l’ha chiamata di recente il biologo della San Francisco State University Jonathon Stillman: l’estate sta diventando la «stagione più letale» per la vita sulla Terra, per dirla con le sue parole. Il mondo si surriscalda e tutti, dagli animali all’uomo, dobbiamo fare i conti con le temperature in salita: Stillman ha spiegato che l’uomo come gli altri animali tenterà di adattarsi, per esempio cambiando l’attività di proteine coinvolte nel metabolismo energetico o modificando comportamenti e abitudini.

Unghie, la guida per l’uso corretto dei diversi tipi di smalto: su «Corriere Salute» in edicola gratis giovedì

Unghie curate e smalti colorati. Per capire quanto manicure e pedicure impeccabili siano diventate una moda basta guardarsi attorno. Senza considerare che l’arrivo di smalti semi-permanenti e gel, che durano alcune settimane e non pochi giorni come quelli tradizionali, permette di sentirsi in ordine per lunghi periodi, soprattutto con l’arrivo della bella stagione.

I rischi di manicure aggressive

Ma le unghie non soffrono di questo continuo ricambio di vernici, senza mai lasciate essere libere di «respirare»? Su Corriere Salute in edicola giovedì 20 giugno gratis con il Corriere della Sera un articolo è dedicato alle regole da conoscere per l’uso corretto dei diversi tipi di smalto e per evitare i rischi collegati a manicure e pedicure aggressive (fai-da-te o affidate a operatori non professionisti). Inoltre nell’inserto trovate una scheda esplicativa sui segnali di cattiva salute delle unghie, dall’assottigliamento alla comparsa di macchie, con la relativa spiegazione.

«Mio figlio e l’alimentazione selettiva Ci sono rischi per la sua crescita?»

Pubblichiamo la domanda inviata da un lettore al forum Pediatria e la risposta data da Giuseppe Banderali, pediatra e neonatologo, direttore Pediatria e Neonatologia Ospedale San Paolo – ASST Santi Paolo e Carlo, Milano.

Buongiorno dottore, ho un figlio di 2 anni con problemi di alimentazione. Recentemente ho sentito parlare di una malattia che si chiama ARFID: ci ho ritrovato molto di mio figlio. Potrebbe spiegarmi qualcosa di più in merito?
Giulia

Sei un tipo ansioso? Probabilmente sei anche più intelligente

Ma l’ansia gioca brutti scherzi

In un’altra ricerca, realizzata dagli stessi psicologi i ragazzi più intelligenti sono risultati anche quelli che più precocemente si allarmavano per la presenza nelle loro stanze di odori potenzialmente pericolosi, come quello di fumo. Risultati convergenti vengono da una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Personality and Individual Differences . Oltre cento studenti canadesi sono stati sottoposti a indagini psicologiche che esploravano il loro livello di ansia, messo poi a confronto con i risultati dei test di quoziente intellettivo. Anche in questo caso, la correlazione è stata netta, soprattutto per quanto riguarda un certo tipo di intelligenza, quella linguistico-verbale, ossia l’abilità di comprendere le parole e di esprimersi verbalmente o di giocare con le parole. Sono proprio tali abilità che portano queste persone a immaginare ed esplorare spontaneamente le possibili conseguenze di situazioni e comportamenti, arrivando a realizzare una condizione di «ruminazione» mentale che è una delle caratteristiche dell’ansia. Ed è proprio grazie a tali ruminazioni che si riesce a stare lontano dai pericoli, ma pagando il prezzo di vedere rischi laddove non ci sono. Secondo quanto riportato da Alisa Williams e Pauline Prince nel loro articolo, gli individui ansiosi, pur essendo spesso più intelligenti, finiscono poi per avere in pratica prestazioni meno brillanti di quanto potrebbero realizzare. «Quando sono sotto pressione nello svolgere un compito, la loro intelligenza fluida risulta ridotta» dicono le due psicologhe, «probabilmente perché la memoria di lavoro è monopolizzata dai pensieri ansiosi, come le preoccupazioni e la ruminazione, elementi caratteristici dell’ansia, che comportano un eccessivo soffermarsi su immagini e pensieri negativi, collegati al timore di fallire. Così queste persone non riescono del tutto a mettere la loro intelligenza e i loro pensieri al servizio del compito che dovrebbero svolgere».

Zanzare: le armi per domarle. Su Corriere Salute in edicola gratis giovedì

Sono moleste, insopportabili, qualche volta anche pericolose. Come liberarsi dalle zanzare? E come gestite il pomfo, con il relativo prurito? Su Corriere Salute in edicola giovedì gratis con il Corriere della Sera quattro pagine sono dedicate alla lotta senza quartiere a questi insetti che rovinano le serate (e non solo quelle nel caso della zanzara tigre) della bella stagione. Perché qualcuno le attira più degli altri? Quali malattie portano?

Un’analisi dei rimedi possibili e, come al solito anche qualche curiosità culturale, che spiega, fra l’altro, come sia possibile che, a cominciare da Walt Disney, molti autori siano riusciti a farci diventare simpatici i topi mentre con le zanzare non ci riesce (e nemmeno ci prova) proprio nessuno. Eppure, a malincuore, pare che si debba ammettere che persino loro abbiano un ruolo nell’ecosistema. Basta che non ci dicano che se non ci fossero bisognerebbe inventarle, perché ci potrebbe… saltare la mosca al naso.

«Mia madre sta male, e io anche» Ansia e depressione sono contagiose?

Pubblichiamo la domanda inviata da un lettore al forum Psichiatria e la risposta data da uno dei nostri esperti, il dottor Giancarlo Cerveri, direttore dell’Unità Operativa Complessa di Psichiatria dell’ASST (Aziende Socio Sanitarie Territoriali) di Lodi.

Mia madre sta attraversando un periodo di forte depressione. Ho 24 anni e anche il mio umore spesso è «nero». Vivo con i genitori e quindi ogni giorno mi trovo a contatto con la tristezza della mamma. Sono preoccupata per lei, anche se recentemente ha finalmente deciso di rivolgersi a uno psichiatra, ma lo sono anche per me e mio padre. In altri termini, la malattie mentali possono essere ereditarie o «contagiose»? Inoltre lo psichiatra ha detto che mia madre soffre sia di ansia che di depressione: le due malattie sono sempre associate?

Le tre regole d’oro (facili e a costo zero) per non ammalarsi di cancro

Nuove terapie, sempre più efficaci e sempre meno tossiche. Nuovi sofisticati strumenti diagnostici. Moltissime innovative tecnologie utili per raccogliere dati ed elaborare velocemente le informazioni più disparate. Nei giorni scorsi a Lecce si è parlato di questo e molto altro, durante il congresso annuale del Collegio Italiano dei Primari Oncologi Medici Ospedalieri (CIPOMO), dove vari specialisti si sono confrontati uniti da un obiettivo comune: prevenire i tumori e curare al meglio chi si ammala.C’è una cosa che stenta però a uscire dalle sale dei congressi e a entrare nella testa delle persone: quanto sono importanti gli stili di vita. Fare movimento, mangiare bene e non avere chili di troppo si confermano tre regole d’oro nella lotta ai tumori. Per i sani e per chi di cancro si è già ammalato, ma spera di non avere ricadute. «Oltre un terzo delle neoplasie non si svilupperebbero a fronte di stili di vita corretti – sottolinea Mario Clerico, past president del CIPOMO -. Alcune semplici regole, insieme alla pratica costante dei controlli di diagnosi precoce, permettono non solo di ridurre l’incidenza dei tumori, ma anche di trattare più efficacemente le persone già in cura».

I parametri da monitorare per il sovrappeso

«È stata ampiamente dimostrata la responsabilità del peso, della dieta e dell’attività fisica nei confronti del rischio di contrarre malattie diverse (vari tipi di cancro, ma non solo) e con la mortalità in generale – dice Clerico -. Innanzitutto è quindi importante mantenere il giusto peso, che è collegato all’altezza. Viene espresso attraverso l’indice di massa corporea (BMI, Body mass Index), che si ottiene dividendo il peso (espresso in chilogrammi) per il quadrato dell’altezza. Per esempio, se un uomo pesa 75 chili ed è alto 170 cm il suo BMI sarà di 24,5, che è normale: si considera sottopeso chi ha un indice inferiore a 18,5, in sovrappeso quando è compreso fra 25 e 30, obeso se uguale o maggiore di 30». Il BMI rappresenta un indice approssimativo poiché non tiene conto del tipo di costituzione fisica, della localizzazione dell’adipe e delle masse muscolari. Un altro valore da considerare è la circonferenza della vita (misurata all’altezza dell’ombelico), che è un indice del tessuto adiposo addominale in relazione al rischio di malattie cardiovascolari e dismetaboliche e che non dovrebbe superare gli 80 centimetri.

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