Alimentazione il più possibile varia
I quattro acidi grassi saturi analizzati nello studio sono i più diffusi e tutti sono presenti in margarina, burro, strutto, olio di palma, di cocco e di palmisti. «Che i grassi saturi facciano male, se assunti in eccesso, è ormai fuor di dubbio – prosegue Erzegovesi – e questo studio ha il pregio di aver correlato il loro consumo con un dato preciso, la mortalità per cause cardiovascolari. Detto questo, sarebbe sbagliato eliminarli completamente dalla nostra dieta e, più in generale, è sbagliato farsi venire l’ossessione per un singolo nutriente. L’indicazione è quella di limitarli, con una dieta il più possibile varia. Inoltre bisogna ricordare che il tipo di alimentazione va parametrato al tipo di vita che si fa: un bambino ha determinate esigenze, così come chi vive al freddo e chi svolge un’intensa attività fisica. I bambini piccoli bevono latte intero e mangiano parmigiano, alimenti che contengono molti grassi saturi ma che sono utilissimi nella fase di crescita. Così come gli eschimesi assumono grasso di foca per proteggersi dal freddo. Certamente una persona mediamente sedentaria che vive in un clima temperato, ovvero il tipo di soggetto analizzato nello studio, dovrebbe adottare la dieta mediterranea con pochi grassi saturi, privilegiando olio di oliva, cereali integrali e legumi».