L’ideale: mezza collina
Perché se è vero che un cardiopatico o un iperteso possono andare quasi dappertutto, alcune località possono però rivelarsi a maggior rischio. «Per chi ha problemi cardiovascolari l’ideale sarebbe un vacanza a mezza collina – osserva Michele Gulizia, past president dell’Associazione Nazionale Medici Cardiologi Ospedalieri (Anmco) -. Più fresca del mare, con pochi sbalzi di temperatura e una “normale” quantità di ossigeno nell’aria, è perfetta anche per i cardiopatici in condizioni più gravi. La costa marina può dare qualche problema: il caldo aumenta la frequenza cardiaca e favorisce la disidratazione, che a sua volta peggiora gli scambi di ossigeno a livello polmonare e dei vasi periferici. Chi ha malattie cardiovascolari, quindi, al mare deve evitare di uscire nelle ore più calde; può fare il bagno ma rigorosamente a stomaco vuoto, perché le cardiopatie favoriscono il rallentamento della digestione, e stando attenti alla temperatura dell’acqua, che non deve essere troppo bassa, per scongiurare uno shock termico. Altrettanto importante è preferire ambienti ventilati, bagnare la testa se fa tanto caldo e non stare al sole, perché molti farmaci sono fotosensibilizzanti (lasciano macchie sulla pelle, ndr); alcuni possono anche facilitare la comparsa di crampi alle gambe, meglio perciò non allontanarsi troppo a nuoto. Gli sforzi eccessivi, peraltro, vanno in ogni caso evitati».